Fitness online, si può parlare davvero di boom?
La pandemia ha costretto le persone a cambiare le proprie abitudini, tra le tante tendenze, una delle più conclamate, soprattutto nel primo lockdown, è quella del fitness online e dell’home fitness.
Si è parlato molto di questo fenomeno che, stando alle notizie riportare dai media, sembra essere proprio esploso.
Qual è il livello di diffusione di questa nuova tendenza?
Quali sono le caratteristiche?
Che cambiamenti e opportunità porterà?
Ad un anno esatto dal primo lockdown, grazie al lavoro svolto da Bookyway, è stato possibile osservare un campione di oltre 400.000 fruitori e di 1.500 centri, che dal marzo 2020 hanno utilizzato i canali online per l’erogazione e la fruizione dell’attività sportiva. La studio si basa sui dati rilevati dalle prenotazioni effettivamente avvenute attraverso la piattaforma Bookyway.
Bookyway infatti è un’applicazione per il fitness che ha come funzione primaria la prenotazione dei corsi e che consente inoltre di gestire le attività, la formazione e i pagamenti in un’unica piattaforma.
La ricerca condotta da Bookyway mette in risalto importanti spunti di riflessioni per gli operatori del fitness.
Stando alle notizie riportate dai media, il fitness online sarebbe un fenomeno in rapida espansine ed adottato dalla maggior parte delle palestre. Ma è proprio così? Quello che emerge dall’indagine di Bookyway è che il 29,35% delle strutture, durante il primo lockdown, e il 37,82% nel secondo lockdown, hanno declinato parte della loro attività in corsi online. Si tratta quindi di appena poco più di un terzo. Significa pertanto che molti centri sono rimasti inattivi o hanno preferito proporre solo le attività all’aperto, tralasciando i canali online. Tuttavia questo trend va analizzato anche in relazione al rapporto tra domanda e offerta, che invece sembra essere incoraggiante dato che, nel caso dell’online, la domanda è sensibilmente più alta rispetto all’offerta. I dati infatti dimostrano che le attività online calendarizzate rispetto al palinsesto sono un po’ più del 5% nel primo lockdown e l’8,5 % nel secondo lockdown, mentre la partecipazione online, nei due periodi di riferimento è rispettivamente del 9,36% e del 12,40%. Questa fotografia fa intendere che ci sia ancora molto spazio per la proposta.
Un’altra interessante informazione, emersa nello studio, è il rapporto tra le tipologie delle attività proposte e la relativa partecipazione. A spiccare è l’aumento delle lezioni di personal training a cui è corrisposto un aumento delle richieste. Nei grafici rappresentati si nota anche un significativo aumento della richiesta per l’Indoor Cycling. Dal momento che questo tipo di allenamento presuppone un investimento in attrezzature da parte dei fruitori, è inevitabile che questo trend si protrarrà anche dopo la riapertura dei centri, pertanto chi ha acquistato una bike o anche un rullo, intende proseguire in futuro la propria attività sportiva allenandosi in casa, da remoto. Situazione completamente diversa nel caso di un’attività come Crossfit® dove oltre all’attrezzatura, sono richiesti spazi ampi per svolgere l’attività e dove il coinvolgimento della community incide notevolmente sul piano motivazionale.
A fronte dunque di uno studio basato su un campione di riferimento reale e significativo, le considerazioni che dovrebbe fare un operatore del fitness sono essenzialmente due.
- La prima è che indubbiamente l’online ha dato vita ad un nuovo mercato, tutt’altro che saturo, e parzialmente inesplorato, sul quale investire e che può essere addirittura di supporto alla tradizionale attività in palestra.
- La seconda è che sono emerse delle categorie di target che, la palestra, con il suo palinsesto tradizionale, non può soddisfare, alle quali il fitness online risponde perfettamente le loro esigenze. Si pensi a chi per timidezza, distanza, impegni, difficoltà di orario non riusciva a frequentare le attività in palestra, oggi, grazie all’online tutte queste barriere si sono annullate.
Cosa fare dunque?
Non aspettare! Se da un lato, l’online amplifica le opportunità, dall’altro accorcia le distanze, ecco che adesso la clientela può essere raggiunta da qualsiasi concorrente in tempi brevi. È arrivato quindi il momento di pensare o adattare la propria strategia per definire un proprio posizionamento online, in maniera pur sempre coerente con l’attività del centro e supporto di questa, sfruttando anche i numerosi strumenti oggi a disposizione.
Per consultare la ricerca completa, clicca qui: https://www.bookyway.com/it/analytics/lockdown
Articolo a cura della redazione di FitItaly in collaborazione con Bookyway