Per comprendere l’importanza dell’”Esercizio Fisico” e della gravità della chiusura dei Centri Fitness, Palestre, Piscine, Associazioni Sportive e Studi di Personal Trainer, bisogna necessariamente analizzare gli elementi che mettono in relazione la salute con l’attività fisica.
Svolgere un regolare “Esercizio Fisico”, favorisce uno stile di vita sano e notevoli benefici per la persona: aumenta il benessere psicologico individuale, promuove lo sviluppo dei rapporti sociali, lo spirito di gruppo, la solidarietà e la correttezza ed è associata positivamente allo stato di salute.
Nella Regione europea dell’OMS l’inattività fisica è responsabile ogni anno di un milione di decessi (il 10% circa del totale) e di 8,3 milioni di anni persi al netto della disabilità (Disabilityadjusted life years, DALY). Si stima che siano imputabili all’inattività fisica il 5% delle affezioni coronariche, il 7% dei casi di diabete di tipo 2, il 9% dei tumori al seno e il 10% dei tumori del colon. Inoltre, molti paesi della Regione hanno visto aumentare, negli ultimi decenni, le percentuali relative al numero di persone sovrappeso e obese. In 46 paesi (l’87% della Regione), oltre la metà degli adulti sono sovrappeso od obesi (tratto dal Ministero della salute).
Il Ministero della Sanità col Piano d’azione globale sull’attività fisica per gli anni 2018-2030 di recente approvato dall’OMS, si prefigge di ridurre del 15% l’inattività fisica negli adulti e negli adolescenti entro il 2030.
Contestualmente WHO (world Health Organization O.M.S.), European Commision, ISS (Istituto Superiore della Sanità) e Ministero della Salute definiscono la salute come diritto fondamentale dell’uomo ed è “uno stato di completo benessere fisico, psichico e sociale e non solo l’assenza di malattia o infermità”.
Tutti gli organismi concordano che “La promozione dell’attività fisica nella popolazione rappresenta uno degli obiettivi prioritari delle istituzioni sanitarie nazionali, internazionali e mondiali, in quanto l’attività fisica svolge un ruolo importante nel garantire una buona salute”.
“L’esercizio fisico, infatti, riduce la pressione arteriosa, controlla il livello di glicemia, modula positivamente il colesterolo nel sangue, aiuta a prevenire le malattie metaboliche, cardiovascolari, neoplastiche, le artrosi e riduce il tessuto adiposo in eccesso. Inoltre, riduce i sintomi di ansia, stress, depressione e solitudine”.
Emergenza sanitaria ed esercizio fisico
Il lookdown di Marzo 2020 e quello attuate iniziato ad Ottobre 2020, hanno generato e stanno generando molti problemi e cambiando le abitudini motorie ed alimentari delle persone peggiorando il concetto di “Stili di vita Sani”. Non ci sono ancora dati precisi sull’impatto che avrà sulla popolazione una forzata inattività, al momento è logico pensare che ci sarà un sensibile peggioramento della condizione di salute generale.
Senza considerare il fenomeno del “fai da te”, in particolare per le fasce deboli, che si trovarono, per necessità, ad improvvisare sedute di allenamento o attività fisiche senza un controllo ed una assistenza adeguata. Piscine e palestre sono attrezzate con defibrillatori, operatori di primo soccorso qualificati, e con una possibilità di intervento ed assistenza immediata. Lo stesso non si può dire delle attività autogestite, in particolare per quelle persone che hanno necessità di una attività motoria adattata, in quanto soggetti patologici (ipertensione, cardiopatie, diabete, disfunzioni metaboliche, patologie e/o infortuni articolari e muscolari, ecc…).
Ciò rende indispensabile l’assistenza tecnica dei professionisti delle attività motorie ( di qualsiasi categoria o codice Ateco, senza alcuna distinzione), perché da sempre sono lo strumento per il cambiamento dello stile di vita che la stessa WHO chiede agli Stati di integrare nelle loro politiche.
La situazione attuale
Palestre, Centri Fitness, Associazioni, Piscine e Studi Personal sono da sempre in zona rossa in tutta Italia (sia nel primo che nel secondo lookdown), ciò determina una particolare situazione che non può essere considerata solamente critica. Non è possibile al momento fare stime sulla futura possibilità di tenuta (economica finanziaria e gestionale) delle strutture sportive. Gli elementi da evidenziare sono:
TUTTI GLI SFORZI ED I SACRIFICI FATTI SONO RISULTATI VANI
Palestre, Centri Fitness, Piscine, Associazioni Sportive, Studi Personal rimangono chiusi senza un vero e reale motivo scientifico che evidenzi che vi siano o vi siano stati all’interno focolai o cluster di covid 19
Interventi necessari per salvare il settore sport – attività motoria
Le richieste sono le seguenti:
Infine va evidenziato il danno di immagine ENORME che ha subito tutto il settore che si è visto non solo imputare le colpe del contagio, ma anche essere attaccato pubblicamente come non meritevole di lavorare causa mancati adeguamenti alle normative. Un danno di immagine che rimarrà anche per diversi mesi futuri.
La possibilità di una normalizzazione del settore è prevedibile tra almeno 24 mesi, tenuto conto che vi saranno comunque tutti i debiti e gli impegni precedenti da assolvere in seguito, che probabilmente potranno diminuire nel corso dei prossimi 5 anni.
Anche per questo ultimo aspetto inserire proprio ora in questa situazione la riforma del “Nuovo Testo Unico di riforma dello sport” sembra una celta inopportuna che dovrebbe essere dilazionata ed attuata successivamente al periodi di ripresa dell’intero settore. In alternativa attuata senza ulteriori oneri nei confronti del settore sportivo (Palestre, Piscine, Centri Fitness, Associazioni Sportive, Studio P.T., sia in P.I. che SSD, ASD )
In ogni caso la cosa più importante è quella di indicare precisamente una data di riapertura e delle regole precise a cui attenersi, con controlli precisi in modo di evidenziare eventuali trasgressori, senza danneggiare tutto il settore che si è puntualmente adeguato ed adattato a tutte le prescrizioni sanitarie richieste.